venerdì 4 aprile 2014

La Grecia, la Costituzione ed il prepensionamento dei familiari

Il modello di welfare greco appartiene al  regime conservatore-corporativo comune a quello presente nell'Europa Meridionale sia italiano che spagnolo, ovvero un welfare che assegna i diritti all'individuo collegandoli alle condizioni di lavoro.
Si rammenta che gli altri due modelli di welfare sono il regime liberale, collegato alla condizione di bisogno, comune in Gran Bretagna e negli USA, ed il regime socialdemocratico/universalistico per il quale i diritti sono legati alla cittadinanza, modello tipico dell'Europa del nord. 
Dunque si può dire che anche la Grecia, come l'Italia, è una “Repubblica fondata sul diritto al lavoro” ma è proprio qua, da queste direttive costituzionali, che iniziano le prime profonde differenze con la costituzione italiana.

Infatti mentre nella Costituzione italiana si enunciano principi poco esigibili e troppo interpretabili, nella Costituzione Greca in materia di disabilità e di famiglia, si va dritti al sodo chiarendo sin dai primi articoli (art.4) il diritto inviolabile alla non discriminazione delle persone con disabilità parificando, di fatto, l'esigibilità al diritto di parità di genere. Non è una cosa da poco: la garanzia costituzionale dell'uguaglianza è la pietra angolare del quadro normativo per le persone con disabilità e la risposta dello Stato, nel principio della parità di genere, rimarca ulteriormente il diritto delle donne con disabilità ad una doppia considerazione e tutela contro la discriminazione.
Tuttavia l'attenzione alla disabilità molto presente nella Costituzione Greca non finisce qua. All'art.21, secondo comma, essa chiarisce che lo Stato deve garantire il diritto alla salute e all’accesso a misure speciali per le persone disabili e le loro famiglie. Si, avete capito bene: le famiglie delle persone con disabilità rientrano nelle categorie dei cittadini per cui lo Stato deve prevedere misure speciali di tutela, come del resto rientrano in questa categoria le famiglie numerose o monoparentali e altre categorie con fragilità sociale.  
Di fatto la Costituzione greca, e tutta la legislazione di riferimento, sancisce nero su bianco che per proteggere e sostenere le persone con disabilità è indispensabile salvaguardare l'istituzione familiare.
La Costituzione Greca continua ad affermare esplicitamente i diritti delle persone con disabilità all'art. 21, comma 6, dove dichiara: “Le persone con disabilità hanno il diritto di godere di misure che ne garantiscano l'autonomia, l'occupabilità lavorativa e la partecipazione alla vita sociale, economica e politica del paese” per proseguire all' art. 22 dove viene chiaramente sancito  il diritto al lavoro per i disabili, articolo che ha prodotto, nonostante la gravissima crisi economica in cui versa la Grecia, una legge ancor più chiara che obbliga lo Stato alla tutela del lavoro delle persone fragili, la Legge Ν. 2643/98 che sancisce inoltre il divieto di licenziamento e la priorità di assunzioni nei confronti dei componenti di famiglie monoparentali, numerose e nel cui nucleo siano presenti persone con disabilità.

Come si può immaginare dalla premessa, la legislazione greca sulla tutela delle persone con disabilità e delle loro famiglie è molto ampia. Attraverso di essa vengono inoltre tutelati e favoriti, l'integrazione scolastica e l'avviamento professionale (da notare che la legge sull'istruzione delle persone con disabilità è molto simile alla nostra ma ha una maggiore attenzione sull'inserimento lavorativo che rappresenta, per il governo greco, uno dei maggiori interventi sulla disabilità. Quindi in Grecia gli studenti con disabilità vengono istruiti per lavorare e non per “socializzare”), un congruo supporto indennitario e una serie di sussidi e bonus anche per condizioni di lunga disoccupazione, assistenza abitativa ecc.


Tuttavia una delle leggi greche che merita la massima attenzione è stata approvata nel 2011, quindi in piena crisi economica, mentre in Italia si scatenava il taglio generalizzato su tutti i servizi e le garanzie di tutela per le persone e le famiglie con disabilità...mentre in Italia la riforma previdenziale Fornero penalizzava maggiormente proprio i familiari delle persone con disabilità...mentre in Italia veniva emanato il decreto Salva Italia che, anche e soprattutto attraverso i successivi articoli, generava uno dei regolamenti ISEE più discriminanti e vessanti contro le persone con disabilità ed i loro familiari che si sia mai potuto concepire (si veda il blog stop al nuovo isee- ed il relativo ricorso collettivo di familiari e persone con disabilità che tale legge ha costretto ad intentare contro lo Stato Italiano), in Grecia, con l'articolo 37 della legge 3996/2011 ("Riforma dell'Ispettorato del lavoro") si sanciva che i caregiver familiari hanno diritto al prepensionamento, perché il loro lavoro di cura usurante va protetto non solo dal punto di vista sanitario ma anche sociale. 
I caregiver familiari individuati dalla legge greca sono: i genitori e fratelli di persone con una invalidità superiore al 67% non sposate, che non lavorano e non sono ricoverati in istituti, ed i coniugi di persone disabili con percentuale uguale o superiore all'80%, coniugati da almeno 10 anni che non lavorano e non sono ricoverati in istituto.
Il diritto alla pensione anticipata è acquisito indipendentemente dall'età o del tipo di assicurazione contributiva (pubblica o privata) con 7500 giorni di assicurazione effettiva o volontaria o 25 anni di contributi, a patto di non ricevere già una pensione pubblica o da una qualsiasi compagnia di assicurazione.

Piccola nota a margine: dopo 20 anni di battaglie, nello stesso periodo in cui la Grecia approvava questa legge, il Comitato Prepensionamento Famiglie Disabili Gravi e Gravissimi otteneva la parziale approvazione di una legge estremamente più riduttiva e con una platea di beneficiari ristretta a poche migliaia di unità. Tuttavia la legge non vide mai la luce per mancanza di disponibilità di bilancio per i necessari 50 milioni di euro, mentre il governo italiano approvava enormi finanziamenti per foraggiare l'inutile acquisto di aerei F35 (548,7 milioni di euro), per condonare 98 miliardi di multa alla lobby del gioco d'azzardo, per garantire 17 miliardi alle oltre 210mila pensioni d'oro, per distribuire ai dirigenti pubblici quasi 1 miliardo di stipendi d’oro che variano dai 110.000 ai 350.000 euro (il Presidente degli Stati Uniti ne percepisce 380mila!) e l’elenco potrebbe continuare all’infinito…


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